Ancora una volta la Fiom, si carica sulle spalle la responsabilità di difendere le regole democratiche in questo Paese. Comprendiamo la drammaticità di una scelta che mette in discussione il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie, una scelta mascherata dalla formula del referendum ma che nasconde, e nemmeno velatamente, il ricatto occupazionale. I lavoratori di Mirafiori, così come quelli Pomigliano, hanno reagito con grande dignità, sono stati coraggiosi e generosi, e tutti i lavoratori italiani dovranno ringraziarli a lungo. Il segnale inequivocabile che si registra con i risultati dei referendum, dovrà essere tenuto in considerazione dalla Fiat e soprattutto dal Governo Berlusconi, il quale invece ha ancora una volta dimostrato tutta la sua arroganza ed l’incapacità a governare la crisi in atto.
Sosteniamo questa lotta per la democrazia che non è una semplice tutela dei diritti di una parte di lavoratori, quelli metalmeccanici, ma una lotta che tenta di mettere un argine allo straripante tentativo di annullare molti dei diritti ottenuti dai lavoratori e che pregiudicheranno la qualità della vita dei lavoratori stessi, anche in termini di sicurezza.
Questi attacchi frontali da parte della maggiore azienda industriale del Paese, aprono la strada ad ulteriori limitazioni dei diritti anche negli altri settori. La tentazione di emulare Marchionne è forte anche da parte di altri manager.
Sinistra Ecologia Libertà, sta dalla parte dei lavoratori a difesa dei diritti e della Democrazia. Invitiamo i lavoratori, gli studenti, le donne e gli uomini che sognano un Paese migliore a sostenere la lotta della FIOM, del suo segretario Landini, dei coraggiosi lavoratori metalmeccanici.
La parte migliore del Paese sarà in piazza, aderirà allo sciopero generale del 28 gennaio.
Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL Provincia di Ancona
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