lunedì 28 marzo 2011

DOCUMENTO: PIANIFICAZIONE DELLA GESTIONE DEI RIFIUTI E POLITICA DEI MATERIALI

Pianificazione della gestione dei rifiuti e politica dei materiali

Documento della Federazione Provinciale  di Sinistra Ecologia Libertà di Ancona

Premessa

Fino ad oggi l’enorme massa di materiali gettati fra i rifiuti è stata collocata nell'ambiente, spesso in maniera clandestina , poco controllata, poco opportunamente, causando gravi rischi anche per la salute umana.

Secondo l’approccio classico del nostro modello di sviluppo, anziché chiedersi le origini e le motivazioni dell’enorme proliferare della produzione di rifiuti, dopo averli per anni nascosti in semplici buche nel terreno, versati in scarpate nell’ambiente, si è ritenuto, circa 20-30 anni fa, di poter risolvere il problema con qualche semplice provvedimento tecnico, cioè realizzando discariche dotate di impermeabilizzazioni naturali o artificiali, captando il percolato prima che andasse ad inquinare le falde, raccogliendo i gas di fermentazione, effettuando una compattazione meccanica per aumentarne la durata.

Nonostante ciò, la crescita continua della quantità di rifiuti prodotta ha portato presto alla saturazione delle poche discariche tecnicamente controllate favorendo il proliferare di discariche non rispondenti ai requisiti di sicurezza previsti, autorizzate spesso in regime di emergenza, oggetto di grandi speculazioni economiche anche da parte della malavita organizzata.

Ma il modello di sviluppo, con la sua fede assoluta nella tecnica, ad ogni suo fallimento risponde con nuove tecniche sempre più complesse. In Italia si è scelto di utilizzare l’incenerimento, cercando di addolcirlo agli occhi di cittadini timorosi e preoccupati per gli effetti ambientali, con nuove denominazioni che ne evidenziano improbabili benefici.

E così che sono stati denominati dalla nuova normativa termodistruttori, termovalorizzatori, impianti di co-combustione, mentre la fisica ci insegna che essi non possono distruggere nemmeno un microgrammo della massa di rifiuti che trattano, e sul piano energetico rappresentano un enorme spreco della energia servita spesa per produrre i materiali inceneriti, ricavandone solo modeste quantità di calore.

Gli stessi rifiuti vengono chiamati CDR (Combustibile Derivato dai Rifiuti) e trattati addirittura come un combustibile privilegiato, degno di beneficiare dei contributi previsti per le fonti rinnovabili di energia, gli inceneritori diventano impianti di produzione energetica

Particolarmente difficoltoso appare il compito di pianificare le attività di gestione dei rifiuti per la complessità di decisioni, attività e tecnologie che ciò implica; anche la definizione dei limiti territoriali del piano appare tutt'altro che banale se pensiamo che, mentre per i rifiuti solidi urbani in genere il comprensorio di pianificazione è a carattere sub-provinciale, lo smaltimento dei rifiuti industriali va pianificato su scala provinciale o regionale, e per determinati tipi di rifiuti particolarmente pericolosi bisogna pensare a soluzioni di carattere nazionale o sovra-nazionale.

Occorre identificare una metodologia di pianificazione il più possibile completa e rigorosa, per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati con il consenso più ampio da parte delle popolazioni.

Ciò implica i seguenti passi:

1. identificare il problema qualitativamente e quantitativamente,
2. individuare i soggetti coinvolti: cittadini, imprese, amministrazioni,
3. individuare le principali decisioni che devono essere prese per la pianificazione,
4. individuare le principali relazioni tra le varie decisioni,
5. vagliare le varie alternative ed identificare degli scenari di breve, medio e lungo termine praticabili,
6. identificare e valutare quantitativamente e qualitativamente gli effetti di ciascuno scenario,
7. valutare le varie alternative,
8. sviluppare ed applicare delle procedure per una scelta ottimale dei siti di localizzazione degli impianti previsti.

In ogni processo di pianificazione il primo passaggio fondamentale è la descrizione in termini abbastanza precisi dell'oggetto dell'attività pianificatoria, e degli ambiti ecologici, sociali ed economici in cui il piano svilupperà la sua influenza. Tale descrizione deve essere di carattere dinamico per definire dei trend di sviluppo, sia di tipo inerziale, sia modificati dagli interventi del piano, e disegnare in tal modo degli scenari di riferimento per il futuro. Nel caso dei rifiuti occorre una conoscenza dettagliata della produzione di rifiuti e della loro composizione merceologica, almeno per l'ultimo decennio, e delle variazioni stagionali, che diventano determinanti nelle zone turistiche.

Scopo di un sistema di gestione dei rifiuti è garantire che non vengano sparse nell'ambiente sostanze che in vario modo possano comprometterne l'equilibrio ed in particolare mettere a rischio la salute umana. Spesso si parte da un dato considerato ineluttabile che è il quantitativo di rifiuti prodotti e quindi da smaltire; ma sappiamo quanto sia difficile in assoluto garantire tecnicamente uno smaltimento dei rifiuti veramente sicuro ed efficace, e soprattutto garantirlo per tutta l'enorme quantità di rifiuti prodotta dalla nostra società. Per questo è necessario definire prioritariamente degli obiettivi di riduzione della produzione di rifiuti alla fonte attraverso interventi coordinati sui produttori, sui consumatori e sul commercio predisponendo sia strumenti su scala nazionale che locale.

Su questo punto il pianificatore è chiamato a fare uno sforzo di astrazione dai limiti angusti dell'interpretazione usuale dei suoi compiti e cominciare a chiedersi se è possibile modificare i termini di partenza del problema, influenzando direttamente la produzione dei rifiuti intervenendo direttamente sul sistema di produzione e consumi. Egli si accorgerà che anche in questo caso, come per tutti i problemi ambientali e non, è molto più efficace, più logico e più economico prevenire il problema anziché affrontarlo quando è ormai esploso.

Affrontare a monte il problema significa entrare con spirito critico nella logica che ha portato il nostro sistema economico all'aberrante esaltazione dello spreco di materiali ed energia, considerandolo addirittura una misura del benessere, confondendo in tal modo il fine con i mezzi. Occorre tornare alla logica tanto banale quanto attualmente misconosciuta che, al contrario, una società tecnicamente evoluta è quella che riesce a conseguire gli obiettivi del benessere con il minimo dispendio di materiali ed energia.

E' per questo che nell'affrontare il problema concreto dello smaltimento dei rifiuti, bisogna prendere coscienza di trovarsi ad affrontare solo l'ultimo anello di una catena che potremo chiamare "politica dei materiali", e pensare a delle soluzioni che coinvolgano tutti gli aspetti di questa politica, integrandosi con essa, introducendovi modifiche e correttivi, nella prospettiva di un rinnovamento dell'intero sistema produttivo. L’obiettivo è garantire che di ogni materiale si utilizzino al meglio le sue caratteristiche, evitando sprechi ed usi impropri.

Il recupero e il riutilizzo, a differenza della riduzione alla fonte, costituiscono interventi di riduzione a valle della produzione di rifiuti. L'esperienza europea dimostra come l'obbligo al recupero ed al riutilizzo possa esso stesso comportare come conseguenza una spinta alla riduzione alla fonte.

Le operazioni di recupero e riutilizzo consistono nella estrazione, dai flussi di rifiuti che comunque verranno prodotti, di materiali ed oggetti che possono ancora avere una loro utilità, e nel loro reinserimento nei cicli produttivi attraverso canali commerciali appositamente creati, a tal fine vengono organizzate le raccolte differenziate.

Organizzare un sistema di raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo di oggetti e materiali è sicuramente più complesso che realizzare un impianto di smaltimento. Tale sistema deve impegnare infatti in uno sforzo coordinato pianificato tutti i soggetti interessati:

1. produttori
2. distributori
3. pianificatori
4. imprese di raccolta
5. amministratori

E' ovvio che ciò richiede uno sforzo di pianificazione molto accurata, perché basta che uno solo dei soggetti interessati non risponda alle attese che l'intero sistema fallisca economicamente. Sta di fatto che se invece una pianificazione accurata riesce ad attivare il mercato dei materiali riciclati, tale sistema offre enormi benefici sia sul fronte ambientale che su quello economico e sull'occupazione, rispetto a qualsiasi soluzione tecnologica di smaltimento.

Una sostenibile politica per la prevenzione dei rifiuti deve operare sui prodotti attraverso:

Durata
Scelta appropriata del tipo e della quantità dei materiali, Qualità di progetto, Qualità di realizzazione

Riparabilità
Tecniche costruttive che agevolino lo smontaggio, Intercambiabilità di componenti, Disponibilità di parti di ricambio, Creazione di un mercato della riparazione garantito dai produttori stessi.

Riutilizzo completo o parziale
Realizzazione di imballaggi riutilizzabili un numero di volte compatibile con il materiale utilizzato, Diffusione estesa del meccanismo del vuoto a rendere, Recupero di parti riparabili e riutilizzabili da oggetti complessi come parti di ricambio, Promozione di attività artigiane per il riutilizzo di oggetti o loro parti per funzioni diverse da quelle d’origine, Promozione del mercato dell’usato per oggetti di durata superiore al periodo di utilità per il singolo proprietario, Promozione del recupero di oggetti usati da parte degli stessi produttori per la loro rigenerazione, Misure per scoraggiare la pratica “usa e getta”

Leasing
Estensione del ricorso al leasing per tutte le macchine complesse (macchine domestiche, computers, automobili, ecc.), estensione del ricorso al leasing anche in ambito domestico, per piccole comunità, condomini, ecc.

Multiproprietà
Promozione della multiproprietà di macchine di uso domestico discontinuo, promozione della multiproprietà delle automobili

Riciclaggio
Utilizzo di materiali riciclabili, Utilizzo per oggetti multimateriali, di materiali omogenei e compatibili ai fini del riclaggio, Scoraggiamento di poliaccoppiati incompatibili e di difficile separazione, Incentivi all’uso di materiali riciclati, Identificazione di nuovi strumenti di certificazione per l’utilizzo di materiali riciclati.

Stili di vita
Orientare gli stili di vita della popolazione verso un uso più efficiente delle risorse, Promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, Sperimentare la diffusione di modelli di autocontrollo (ecobilanci)

Conclusioni

La Federazione Provinciale di Sinistra Ecologia Libertà di Ancona, sulla base di quanto espresso ritiene doveroso, soprattutto verso le generazioni future, raggiungere l’ambizioso obiettivo, dei Rifiuti Zero. L’obiettivo è di ridurre, recuperare, riciclare e riutilizzare i materiali altrimenti destinati in discarica.

SEL ritiene ancora valide le linee guida del P.P.G.R. (Piano Provinciale Gestione dei Rifiuti), registrando però che il Piano è stato ampiamente disatteso in alcuni punti fondamentali, che se rispettati avrebbero consentito una gestione più virtuosa. A partire dalla mancata attuazione del Piano nella parte riguardante il bacino 1.

Sel ribadisce l'assoluta contrarietà al CDR e rimarca l’opportunità che anche nei bandi di gara non sia prevista la possibilita' di utilizzo di CDR sia all'interno del territorio Marchigiano che fuori regione.

Coerentemente con il documento prodotto SEL ritiene quindi che la produzione di C.D.R. sia in contrasto con la politica di raccolta differenziata per il riciclo dei rifiuti e che l’unica vera politica condivisibile ed auspicabile sia quella di ottenere la massima percentuale di raccolta differenziata e contemporaneamente di attivare la completa filiera del riciclo.

Quindi:

• È opportuno favorire la produzione di raccolta differenziata con meccanismi di premialità sulle tariffe sostenendo la raccolta porta a porta, secondo specifiche modalità che mirano ad una maggiore efficienza e razionalità da contestualizzare per singolo Comune.

• È auspicabile la razionalizzazione economica ed amministrativa del sistema delle Società e dei Consorzi delegati alla gestione dei rifiuti. Conseguentemente si è favorevoli al gestore unico per l'intera filiera (raccolta e selezione), compreso l'impianto di riciclo. Per consentire il raggiungimento dell'obiettivo del bacino unico in maniera equilibrata su tutto il territorio provinciale, è necessario pertanto realizzare strutture e impianti con collocazioni geografiche coerenti e conformi con le indicazioni fornite Piano Provinciale vigente.
• È indispensabile predisporre e potenziare la politica di educazione e sensibilizzazione dei cittadini per la raccolta differenziata e per il consumo dei prodotti ecosostenibili.

• È necessario intraprendere una politica concreta per la riduzione della produzione dei rifiuti alla produzione attraverso accordi con associazioni di categoria del settore commerciale, artigianale ed industriale locale.

SEL ritiene infine necessario procedere a verifiche puntuali sullo stato di attuazione e sui risultati della gestione del ciclo dei rifiuti. Si esprime inoltre contrarietà a qualunque forma associata di multiutility che prevedano la gestione congiunta di acqua rifuti e gas.

Ancona, 24 marzo 2011

Federazione SEL Provincia di Ancona

martedì 8 marzo 2011

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA FEDERALE LUNEDI' 14 MARZO 2011

E' convocata l'assemblea federale della Provincia di Ancona LUNEDI' 14 MARZO alle ore 21.00 presso la sede di Torrette di Ancona per discutere il seguente OdG:

1) Approvazione Documento ciclo dei rifiuti in Provincia di Ancona.
2) Elezioni amministrative, individuazione ed approvazione di punti programmatici qualificanti. (invitati i coordinatori di Circolo con comuni prossimi alle elezioni).
3) Iniziative pubbliche, sostegno ai referendum acqua-nucleare, tesseramento.
4) Dimissioni dall'assemblea federale di Ezio Capitani, ratifica ingresso nell'assemblea di Michelangelo Tumini.
5) Varie ed eventuali

Il consigliere ed il coordinatore regionale e i componenti del Collegio di Garanzia sono invitati.

Si raccomanda la puntualità.

Saluti
Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL Provincia di Ancona

lunedì 7 marzo 2011

FORUM DEMOCRAZIA, ISTITUZIONI, RIFORMA DELLA POLITICA

Ciao a tutti


Sono Francesco Coltorti, in occasione della prima riunione (23 febbraio scorso) del forum "Democrazia, Istituzioni, Riforma della Politica" sono stato indicato come facilitatore del gruppo ed ho accettato con entusiasmo tale incarico.

Come soggetto esterno al partito intendo dare il mio contributo a questo progetto che considero un'occasione imperdibile di riflessione e formazione, e che ogni forza politica dovrebbe prendere in considerazione.

Nella prima riunione di apertura si è dibatutto molto sul concetto di legalità, sui temi inerenti le Mafie e la mafiosità dei comportamenti.

Nel mondo della criminalità organizzata e nei comportamenti mafiosi attivati da tanta parte dei membri della società italiana, risedono senz'altro tutti quei valori opposti a quelli democratici, solidali, che rientrano nella logica del bene comune e che il forum intende sostenere.

Partiamo quindi dalla ciminalità organizzata e dal suo modo di fare per comprendere al meglio quelle logiche che rappresentano uno degli ostacoli maggiori per il bene della nostra democrazia e quindi per la concretizzazione di una sana convivenza civile nel nostro Paese.

Rispetto a quanto emerso nella prima riunione, pensavamo di procedere trattando nel prossimo incontro i seguenti argomenti:

  • La presenza della criminalità organizzata dalle nostre parti (con particolari riferimenti alla provincia di Ancona)
  • La mafiosità dei comportamenti dei cittadini comuni (la mancanza di senso civico degli italiani, il familismo e gli individualismi amorali e tutti quei comportamenti che ci conducono ad accettare socialmente le mafie e che ne favoriscono l'ascesa al potere territoriale)
Come facilitatore, per questo primo incontro mi occuperò di trovare un pò di documenti, articoli e letture su cui riflettere e discutere al fine di avviare iniziative e progetti di prevenzione e formazione.

Naturalmente invito ognuno di voi a fare la stessa cosa in maniera tale da avere già dalla prossima volta materiale su cui confrontarsi.

A presto!

Francesco Coltorti (facilitatore Forum Democrazia, Istituzioni, Riforma della politica - SEL Ancona)

martedì 1 marzo 2011

CONVOCAZIONE FORUM DIRITTI


Care Compagne e cari compagni,


Il 21 febbraio si è tenuto il primo incontro del SELForum Diritti, Cittadinanza, Migranti della Provincia di Ancona, promosso dalla Federazione SEL della Provincia di Ancona. Al termine di una discussione vivace e partecipata io, Marcello Pesarini, di Ancona, sono stato scelto come facilitatore del forum . Ho accettato per la passione che mi anima, non volendo ricoprire come in passato incarichi politici,ma intenzione solo di coordinare il flusso di notizie, documenti, scambi, grazie alla formazione che mi sono fatto negli anni lavorando nella Rete Migranti “Diritti Ora!” e nell’Osservatorio permanente sulle carceri. Sarà utile per i compagni più esperti ricostruire gli ultimi anni di storia dell’immigrazione nelle Marche, conoscere il mondo della giustizia e quello dei vari diritti, vecchi e nuovi, che spesso anche dalla sinistra sono stati tenuti più a parte e ritenuti esigibili solo in parte. Mi riferisco al diritto civile, familiare, di orientamento sessuale, spesso considerati appendici e non sostanza della vita.

Come Forum ci dedicheremo alla costruzione di una presenza e di una linea politica che poi saranno rappresentate nel comitato federale. Dalla discussione di ieri è scaturita la necessità di far circolare inizialmente documenti sullo stato della legislazione rivolta agli immigrati, con particolare attenzione alla formazione scolastica, ritenuta importante per tutti gli italiani, e alla situazione dei rifugiati, particolarmente importante per la provincia di Ancona e nella presente congiuntura internazionale. Altrettanto vale per l’impatto della crisi economica globalizzata sui più poveri, onde combattere quella guerra fra gli ultimi che è già iniziata. Sarà utilissimo riprendere le fila con le associazioni ed i sindacati che avevano portato negli anni scorsi a risultati di convivenza notevoli.

Lo stesso impegno sarà necessario per le varie sfaccettature dei diritti che abbiamo nominato, ed invito tutti e tutte, non appena riceveranno i documenti anche se prodotti da alcuni di noi in passato, a rispondere ed annotare problemi da discutere assieme.

Seguendo quanto ci siamo detti ieri sera, vi propongo di rivederci lunedì 7 marzo alle 21, in Via Esino 65 a Torrette. Per quanto mi è possibile, cercherò di estendere l’invito ad alcuni compagni che già ieri non sono potuti venire per vari motivi, sperando che in questo nuovo orario si trovino meglio.

Fraterni Saluti
Marcello Pesarini