martedì 31 maggio 2011

FORUM PROVINCIALE MIGRANTI: Alcune proposte di modifica della legislazione nazionale sull’immigrazione

Proposte presentate all'assemblea provinciale degli iscritti del 28 maggio 2011

Il documento che segue è il tentativo di riproporre, attualizzata nel tempo, l'architrave della politica dell’immigrazione, fatta da varie forze della sinistra, nonché da attivisti della società civile, delle comunità migranti, dell’associazionismo, in quanto riteniamo che le politiche locali si devono muovere in quel contesto. Cio' da significato ancora maggiore al nostro documento in relazione a pezzi che stanno cadendo della politica di questo Governo sull'immigrazione, in particolare:

 dopo la bocciatura dell'aggravante per clandestinità, non è punibile lo straniero che in "estremo stato di indigenza" non ottempera all'ordine di allontanamento.

 la Corte Europea ha stabilio che il reato di “clandestinità” introdotto dal uno nel “pacchettosicurezza” del governo Lega-Pdl è contrario alle direttive europee

Decenni di esperienze portano a considerare come nostra meta una società basata sull’allargamento dei diritti , della partecipazione, e del migrante come soggetto portatore di una dimensioni umane e culturale imprenscindibile.

I 5 milioni di migranti presenti nel paese, il contributo dato all'economia, al benesseree delle persone per il sostegno dato allo stato sociale costituiscono la prospettiva di un nuovo paese; ultimi dati diffusi dal Censis Giuseppe Roma, in Italia i giovani sarebbero in via di estinzione. Nel corso del decennio 2000 – 2010, infatti, il nostro Paese ha perso più di due milioni di cittadini di età compresa tra i 15 e i 34 anni, mentre sono aumentati gli italiani over 65. I giovani migranti in determinate realtà costituiscono già il 20% della popolazione scolastica.

Dopo un ciclo di sconfitte politiche e sociali, e una certa speranza alimentata dalle recenti elezioni amministrative, è bene ricordare un patrimonio comune di generazioni, perché investendo nell’allargamento della platea di coloro che godono del welfare, che si sentono coinvolti nella gestione della cosa pubblica e nella difesa delle conquiste, i cittadini conoscono il valore della solidarietà e la necessità di spendere energie in esse,piuttosto che in politiche basate sulla paura e sulla limitazione dei diritti .

Gli ultimi anni sono segnati dalla diminuzione del trasferimento del fondo sociale per l’immigrazione a partire dal 2005 (decisioni del governo italiano) La diminuzione delle azioni di crescita dell’integrazione e l’aumento degli investimenti nella sicurezza sono giustificati con le campagne di disinformazione sull’impoverimento degli italiani causato dalla concorrenza dei migranti.

I flussi migratori e le rivolte antiautoritarie del Mediterraneo sono una grande occasione per ripensare in grande ed in modo solidaristico i rapporti fra i vari popoli in modo totalmente opposto a come sta facendo l'attuale Governo ed in parte quelli precedenti, cioè una grande occasione per ripensare e rilanciare la Cooperazione fra popoli!

2006 22016

2007 20455

2008 36951

2009 9573

2010 4406

2011 25867(+23000 lampedusa)

Le cifre dimostrano con evidenza che non ci troviamo di fronte a una calamità naturale disastrosa ed imprevedibile, quanto ad un prevedibile afflusso di cittadini extracomunitari a seguito delle drammatiche vicende politiche che stanno investendo i paesi del nord Africa.

Eppure in molti settori politici, a livello nazionale come a livello locale, si continua a sostenere che numeri di 10mila, 20mila persone siano epocali, biblici apocalittici e quant’altro. Vale allora la pena ricordare che nel nostro paese, da ormai molti anni, la materia immigrazione è trattata come una calamità naturale e disciplinata con ordinanze di protezione civile grazie a ripetute e prorogate dichiarazioni di stato di emergenza.

Queste le contraddizioni del Governo attuale che con l'ultima finanziaria, ha deciso di ridurre fortemente i fondi destinati alla cooperazione internazionale e agli aiuti allo sviluppo che giungono a toccare il livello più basso degli ultimi vent’anni. Non si vuole vedere che cooperazione allo sviluppo e politica estera sono strettamente collegate e le risorse per la cooperazione allo sviluppo sono investimenti di pace.

Eleggendo il vicino in povertà a vera minaccia si è giustificato lo smantellamento dello stato sociale e gli attacchi allo stato di diritto, visibili anche in altri settori della società italiana, come il rallentamento della macchina della giustizia e l’incremento della sfiducia nelle istituzioni

I punti che seguono vanno ovviamente in direzione opposta, abbattendo le barriere di diritto fra italiani e migranti e cancellando la visione “emergenziale” dell’immigrazione, trattandola come fenomeno strutturale del neoliberismo, e non come “risorsa”, accezione “progressista” e utilitarista molto in voga in Occidente.

Non sono presenti particolari accenni a quella che è stata rinominata “emergenza profughi”. Noi riteniamo che lo scioglimento degli strumenti di controllo attuati dall’Occidente attraverso alcuni governi della Africa del Nord, tesi a tenere a freno i flussi migratori attraverso la repressione attuata a più livelli durante i percorsi attraverso il continente, e le energie liberate con le rivoluzioni, abbiano accresciuto da più parti il flusso attraverso il Mediterraneo. Le politiche di controllo che l’Italia e l’Europa hanno tentato di praticare sono sbagliate ed inutili. Una maggior conoscenza del problema rispetto a quella dimostrata dalle istituzioni ci porta ad affermare che gran parte dei migranti provenienti dall’Africa e dall’Asia facciano parte di migrazioni organizzate e programmate, aventi meta paesi dell’Europa del Nord, recanti maggiori prospettive di lavoro e maggiori vincoli di parentela. L’attenzione della legislazione italiana e delle istituzione italiane devono essere portatrici di diritti certi per quanto riguarda la possibilità di richiesta di asilo agli aventi diritto, particolarmente per quanto riguarda i minori non accompagnati, attraverso controlli non emergenziali alle frontiere, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali ed informazione delle popolazioni. Il vero nemico infatti è l’organizzazione della tratta umana, che vede protagonisti organizzazioni ramificate dai paesi di origine fino ai paesi europei, fino a garantire all’immigrato “economico” il percorso promesso anche in caso di rinvio della polizia.

Riprendendo i principi che avrebbero dovuto informare la proposta di legge Amato-Ferrero, e localmente il diritto al voto amministrativo, il passaggio di numerose pratiche dalla Questura alle pubbliche amministrazioni, le proposte di “governance” cittadina, vorremmo dare il via alla discussione, alla progettazione ed all’applicazione di politiche del Forum Diritti di Sel provincia di Ancona. Seguiranno spunti di discussione:

 sulle politiche locali di integrazione o inclusione sociale, in particolare sostenendo l'ordine del giorno sui respingimenti nel porto di Ancona elaborato da SEL Ancona

 sulla giustizia e sui diritti alla persona e civili.

Proposte di modifica della legislazione nazionale sull’immigrazione .

abrogazione e modifica delle norme in vigore che non siano coerenti con i punti che seguiranno, in modo che l'asse portante consideri il migrante “persona” e non forza-lavoro=merce , secondo le norme che disciplinano a livello internazionale i diritti fondamentali della persona;

1. le norme che disciplinano la presenza dello straniero devono sganciarsi dal ruolo centrale ancora attribuito all'autorità di polizia, ruolo che rappresenta un retaggio dell'impostazione del testo unico delle legge di polizia del 1933 che considera l'immigrazione essenzialmente come problema di ordine pubblico. Ne discende che la normativa sul soggiorno va collocata nel quadro di uno statuto della convivenza con la ridefinizione del ruolo dei pubblici poteri; la prospettiva deve essere quella di assegnare alle autorità civili – centrali e decentrate – le principali attribuzioni concernenti lo status dello straniero, seguendo un percorso di stabilizzazione ed inclusione giuridica, trasferendo agli enti locali, in particolare ai comuni, le competenze (di natura prettamente amministrativa) dell’ingresso, rinnovo, ricongiungimento ecc. in analogia ad altri paesi europei;

2. abolizione della norma che stabilisce il reato di clandestinità;(A)

3. Ottenimento della cittadinanza italiana, basata sullo “ius soli” con 5 anni di residenza escludendo la condizione del reddito, rendendo la cittadinanza diritto soggettivo, decentramento ai comuni per l’attribuzione della cittadinanza definendo in modo chiaro la conclusione dei vari iter in non più di sei mesi;

4. In questa ottica le seconde generazione di migranti sono il soggetto politico indispensabile per la lotta per la cittadinanza ed in generale per tutti i diritti;

5. l'orizzonte verso cui ci muoviamo è quello della cittadinanza europea, per una europa dei diritti sociali e non del mercato e della finanza;

6. introduzione dell’elettorato attivo e passivo con 3 anni di residenza per le elezioni amministrative;

7. superare qualsiasi discriminazione derivante dalla mancanza della cittadinanza italiana nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori migranti nell'accesso al pubblico impiego ;

8. ratifica della convenzione dell’ONU sui diritti dei Migranti e delle loro famiglie(B);

9. istituire un “Permesso di soggiorno per ricerca di occupazione", dalla durata di un anno, che deve divenire l'architrave di una più aperta e giusta politica sull'immigrazione;

10. va individuata una modalità per regolarizzare i cittadini irregolari presenti sul territorio nazionale dando loro la possibilità di uscire dalla clandestinità, e di denunciare le situazioni di sfruttamento e irregolarità nelle quali spesso si trovano costretti a causa della attuale legislazione. In tale modo si darà impulso alla lotta al lavoro nero rendendo l'immigrato protagonista della propria "emersione" e, a un tempo, affermando un ruolo virtuoso dello Stato come co-promotore di un processo di riscatto sociale. Applicazione della direttiva 2009/52/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 18 giugno 2009, P/Soggiorno per chi denuncia il datore di lavoro in nero o una condizione di sopra-sfruttamento;

11. Per le persone immigrate che da anni lavorano regolarmente, con questa crisi economica non è garantito il rinnovo del loro Permesso di Soggiorno, sono ricattabili e possono anche diventare “Irregolari”. Per cui è indispensabile l'allungamento del permesso di soggiorno, per chi ha perso il lavoro o non ha più i requisiti, prodotto della crisi economica. Prevedere nel rinnovo per contratti a tempo determinato una durata superiore (uno o due anni) e non la sola durata del contratto- per contratti a tempo indeterminato prevedere una durata doppia di quella attuale;

12. Facilitare il ricongiungimento familiare eliminando gli attuali vincoli normativi per dare pieno riconoscimento ai legami familiari e sociali secondo i principi della Costituzione. Prevedere norme che regolino la possibilità di convertire permessi brevi ( per motivi di salute), in permessi di lavoro, di ricerca di lavoro; (C)

13. prevedere criteri da parte del Ministero tramite i quali regolarizzare in determinati casi i migranti espulsi con foglio di via;

14. vanno attuate politiche di welfare non di tipo assistenziale ma di piena inclusione sociale: abitazione (contrasto al mercato nero degli affitti, espansione dell’edilizia popolare ed autocostruzione), istruzione e riconoscimento dei titoli di studio (pari opportunità), incentivi all’occupazione, valorizzazione delle differenze e delle culture “altre”, per evitare la creazione di “ghetti;

15. ripristinare e rilanciare il Fondo per le politiche migratorie e rilanciando l’attività della Commissione per le politiche d’integrazione; potenziare pertanto le risorse da destinare agli Enti Locali. In questa ottica la conoscenza della lingua italiana e della Costituzione devono diventare l'alfabetizzazione primaria dell'integrazione, un diritto primario per i migranti e non un sbarramento all'integrazione;

16. superare l’esperienza dei C.I.E. (Centri di Identificazione ed Espulsione), tramite creazione di una rete, di strumenti per l'inserimento e l’integrazione, che attivi, tra l'altro, centri di accoglienza e di servizi all'immigrazione, qualificati sotto la responsabilità degli enti locali, in grado di assicurare alloggio, informazione, formazione, assistenza psico-socio-sanitaria, mediazione culturale e tutela legale;

17. implementare una politica attiva di attrazione di studenti immigrati ( incrementare in taluni settori i limiti delle quote) e professionalità specifiche di alta qualificazione, grazie a pacchetti di sostegno che non si limitino alla concessione del permesso di soggiorno;

18. ripristinare la norma secondo la quale, in caso di rimpatrio il lavoratore conservi i diritti previdenziali e di sicurezza sociale maturati e possa goderne indipendentemente dalla vigenza di accordi di reciprocità; in merito è opportuno che il governo italiano stipuli accordi di reciprocità che riguardano vari altri titoli alla persona;

19. Norme che sostengano le comunità migranti alla formazione di progetti di autosviluppo nei loro paesi, coordinando esperienze di cooperazione tradizionale, con quelle di utilizzo di parte delle rimesse tramite banche etiche e progetti Grameen Bank;

20. garantire l’Assistenza Sanitaria Pubblica e gratuita a tutti i livelli ed in qualsiasi condizione compresi gli immigrati irregolari e clandestini;

21. va previsto l’inserimento nei servizi socio-sanitari dei mediatori linguistico-culturali, secondo precisi protocolli nazionali e regionali e sulla base delle esperienze maturate;

22. E’ necessaria l’elaborazione di una legge organica sul diritto d’asilo che sia attuativa del dettato costituzionale e della normativa internazionale e che preveda:

a) rigorose norme procedurali che permettano di dare concreta attuazione al principio, sancito dal diritto internazionale, del non respingimento ;

b) una procedura di esame delle domande unica e garantista, attribuita alla competenza di una autorità amministrativa indipendente;

c) esclusione di limitazioni della libertà di circolazione o della libertà personale dei richiedenti asilo, in particolare mediante trattenimento in "centri di identificazione”;

d) riconoscimento del diritto a un ricorso giurisdizionale effettivo contro la decisione amministrativa di rigetto della domanda di riconoscimento del diritto d’asilo (comprensivo del divieto di allontanamento del ricorrente fino alla conclusione del giudizio);

e) definizione dello status giuridico, oggi assai incerto, del titolare di misure di protezione umanitaria, e possibilità di conversione in un titolo di soggiorno per lavoro o studio;

f) istituzione di un sistema pubblico di accoglienza e protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati, decentrandone la realizzazione agli enti locali.

A) l “reato di clandestinità”

L'avv. Ballerini, socia dell'ASGI, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione, ha scritto una nota sintetica sulla legge 94/2009, cd "pacchetto sicurezza". Ha autorizzato Enrico Peyretti a diffonderla.

4 gennaio 2010 - Avv. Alessandra Ballerini

La legge 94/2009 entrata in vigore l’8 agosto, si aggiunge ad altri provvedimenti, adottati dal Governo in precedenza, che hanno già compresso i diritti fondamentali dei migranti e che presto potranno compromettere i diritti di noi tutti. Con questa legge viene l’introdotto il “reato di clandestinità”, che comporta l’obbligo a carico dei pubblici ufficiali e gli incaricati di pubblico servizio, richiesti di un qualsiasi atto, di denunciare la persona che commette questo reato, ovvero il migrante colpevole di non possedere (suo malgrado) un permesso di soggiorno. Il reato di clandestinità è palesemente incostituzionale perchè di fatto punisce i migranti non per quello che fanno ma per quello che sono in aperta violazione dell’art. 3 della Costituzione. Secondo la nuova normativa le forze dell’ordine, i magistrati, i medici e direttori scolastici, gli insegnanti e assistenti sociali, in quanto pubblici ufficiali, dovrebbero procedere in ogni caso alla denuncia del migrante irregolare. Questi non potrà neppure adire un tribunale come testimone o denunciare un reato. Le conseguenze dell’introduzione del reato di clandestinità saranno devastanti anche se in diverse regioni, come in Liguria ed in Sicilia, gli assessori alla sanità hanno emesso alcune circolari in cui si ritiene prevalente il diritto costituzionalmente protetto alla salute e si indica a medici e infermieri di curare comunque gli stranieri irregolari bisognosi di cure essenziali ed urgenti senza procedere alla loro denuncia. Nei primi mesi di attuazione della legge 94 del 2009 , tuttavia, si registra una fuga dei migranti irregolari dalle strutture di assistenza medica per la paura di essere comunque segnalati, e non sono mancati episodi di medici che malgrado le direttive ministeriali, hanno consegnato alla polizia un immigrato irregolare che si era rivolto loro per ricevere cure. Ancora più discriminatoria la nuova normativa che prevede per i migranti il possesso del permesso di soggiorno come condizione obbligatoria per ottenere gli atti di stato civile. Così il migrante irregolare non potrà ottenere un certificato di morte di un congiunto (necessario anche solo per il rimpatrio della salma) nè contrarre matrimonio. Tutto questo configura un’evidente lesione dei diritti fondamentali della persona, di tutte le persone, compreso quegli italiani decisi a contrarre un matrimonio cd “misto”. Il manifesto della razza del 1938 prevedeva il divieto di matrimoni tra ariani e non ariani, oggi questa legge sulla sicurezza vieta il matrimonio per tutti i moderni "non ariani" ovvero per gli irregolari che non potranno quindi più sposarsi con nessuno (neppure unirsi in matrimonio con un altro clandestino). La legge, nella sua stesura originale, prevedeva anche l’impossibilità per i cittadini irregolari di riconoscere i propri figli non potendo ottenere il certificato di nascita (che è un atto dello stato civile). L’applicazione rigorosa di tale norma avrebbe comportato di fatto la dichiarazione di stato di abbandono del minore che non poteva essere riconosciuto dai genitori irregolari. Una circolare del Ministero degli Interni ha però ridotto la portata di tale norma prevedendo esplicitamente che "per lo svolgimento di attività riguardanti dichiarazioni di nascita e riconoscimento di filiazione non devono essere esibiti documenti inerenti al soggiorno trattandosi di dichiarazioni rese anche a tutela del minore".Come risulta evidente a chiunque conosca la gerarchia delle fonti è tuttavia possibile che qualche zelante funzionario o sindaco rilevi come una circolare ministeriale, al di fuori dei casi espressamente previsti, non possa prevalere rispetto ad una legge di portata generale approvata dal Parlamento (essendo peraltro prevista una riserva di legge dalla nostra costituzione in materia di immigrazione). Nè comunque questa circolare prevede deroghe rispetto all’obbligo di denuncia in capo ai pubblici ufficiali nei confronti dei responsabili del reato di clandestinità .Qualunque immigrato irregolare che dovesse oggi recarsi all’ufficio nascite di un comune per riconoscere il proprio figlio rischia di trovarsi di fronte un impiegato (pubblico ufficiale) pignolo e magari un pò razzista che potrebbe ritenere prevalente il disposto della legge 94/2009 rispetto alla Circolare Maroni e quindi rifiutarsi di certificare la filiazione del minore procedendo magari alla denuncia dell’immigrato irregolare. Anche i diritti degli italiani vengono compromessi dalle disposizioni del pacchetto sicurezza, laddove si stabilisce che le istanze di iscrizione o di variazione della residenza anagrafica potranno discrezionalmente dar luogo alla verifica, da parte del Comune, delle condizioni igienico-sanitarie dell’immobile e subordinando ipoteticamente la possibilità di ottenere o mantenere la residenza. Controllare la residenza delle persone (tutte) è un modo per controllarne i diritti. Si profilano inediti casi di discriminazione istituzionale. Viene poi reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale, che era stato abrogato, in una versione punitiva intensificata rispetto alla precedente: è prevista ora la reclusione fino a tre anni. Sarà "un’arma" che potrà essere utilizzata facilmente contro chiunque, italiano o migrante, all’interno di contesti di conflittualità sociale o di dissenso esprima troppo animatamente le proprie idee. Anche le prossime manifestazioni davanti ai CIE o per difendere spazi sociali occupati potranno produrre centinaia di procedimenti penali aperti sulla base di quanto affermato discrezionalmente nei rapporti delle autorità di polizia. E poi qualcuno si ostina a parlare ancora di “giusto processo”. Giusto processo per chi? Non certo per i migranti e per tutti quegli italiani che non si possono permettere neppure la spesa di un avvocato o che abitano in luoghi nei quali non è facile procurarsi una efficiente difesa legale. Oltre ad istituire le ronde, con effetti devastanti come confermato dalle cronache di questi giorni, che segnalano l’aumento dei casi di violenza sui migranti a sfondo razzista, la legge prolunga i tempi di detenzione nei Centri di Identificazione ed Espulsione fino a un massimo di 180 giorni (nelle condizioni inumane che già ben si conoscono anche grazie ai rapporti di diverse organizzazioni non governative e al libro bianco del Comitato diritti umani presso il senato). In queste prime settimane la situazione dei CIE è diventata esplosiva proprio per il prolungamento della detenzione amministrativa a sei mesi, mentre non è aumentato il numero di persone che l’Italia riesce effettivamente ad allontanare dal proprio territorio ( secondo dati dello stesso ministero dell’interno si tratterebbe di poche decine a settimana). Egitto e Tunisia, partner da tempo nelle pratiche di espulsione disposte dalle autorità italiane, limitano in questo modo il numero dei migranti irregolari che l’Italia può rimpatriare, per gli altri rimane solo la prospettiva di una condizione di clandestinità, macchiata dalla commissione di un reato. E i posti nei centri di identificazione ed espulsione sono sempre meno. Dopo un incendio seguito ad un tentativo di fuga, è stato chiuso il CIE di Caltanissetta, come nel mese di febbraio era stato chiuso per lo stesso motivo il CIE di Lampedusa. La legge 94/2009 è zeppa di meccanismi ideati, si potrebbe dire, per estorcere denaro dagli immigrati, compresa la tassa per il rinnovo del permesso di soggiorno (da ottanta a duecento euro oltre i costi già previsti di 72 euro per la presentazione dell’istanza in posta).Vengono inasprite le sanzioni e le pene anche per chi favoreggia l’immigrazione clandestina, ed è previsto il carcere fino a tre anni oltre che la confisca dell’immobile per chi offre alloggio in cambio di denaro ad un irregolare. Queste disposizioni non riguardano solo i migranti, per quanto i media cerchino di farcelo credere. Di fatto, viene messo in discussione e calpestato il principio di uguaglianza (art. 3 della Costituzione), che non varrà più per nessuno. E i diritti fondamentali o sono di tutti e lo Stato si impegna a tutelarli, o non sono più di nessuno. Oggi i diversi sono i migranti, ma anche i loro parenti, o chi vive in una casa considerata “inidonea” o chi manifesta in maniera “appassionata” il proprio dissenso, come è successo di recente a Venezia dove la polizia ha caricato pacifici manifestanti all’interno di una manifestazione autorizzata solo perché all’interno del corteo venivano portati avanti tre manichini che il ministro Maroni non sopportava perché ricordavano le tante vittime delle stragi in mare. Quelle vittime che non si riconoscono quando chiamano soccorso o che si abbandonano ai libici una volta che vengono localizzati. Domani, purtroppo la storia ci insegna, non potrà che andare peggio. Il distacco dell’Italia dal diritto internazionale e comunitario, e quindi la rottura sostanziale del principio di eguaglianza, costituisce una ferita gravissima per il sistema costituzionale e per quella coesione sociale che tutti invocano a parole, salvo poi ad ideare ed applicare normative che producono esclusione ed odio.

Melting Pot esamina due casi che riguardano il tribunale di Milano e di Cagliari, e una nota diramata dalla procura della Repubblica di Firenze.
In discussione c’è l’articolo che prevede il reato di clandestinità, e la relativa pena.
Il Tribunale di Milano chiede alla corte di Giustizia dell’Unione Europea, se alcuni articoli della direttiva non siano in contrasto con il reato di clandestinità previsto dalla legge italiana.
Scrive Melting Pot: “Nessun ostacolo applicativo verrebbe in essere se nel contesto della procedura di rimpatrio, un soggetto venisse arrestato, sottoposto a misura cautelare e poi condannato ad una pena detentiva con condanna passata in giudicato, in merito ad un fatto di reato (per esempio un ipotesi di spaccio, furto o rapina) commesso prima o durante la procedura di rimpatrio e completamente avulso dalla stessa”.
Nei giorni scorsi il vicesindaco di Milano aveva parlato di “strumenti spuntati” nei confronti degli irregolari che delinquono.
Secondo il giudice milanese, il tempo che un clandestino trascorre in carcere per reati diversi da quello di clandestinità, non va inserito nel conteggio del trattenimento finalizzato all’espulsione. Ma se un irregolare viene condannato a cinque anni di prigione per la sua condizione di clandestinità, si eccede il limite massimo di 18 mesi di trattenimento fissato dalla Direttiva.
Il Tribunale di Cagliari ha assolto dal reato di clandestinità un senegalese impossidente. Nella sentenza però ci sono numerosi riferimenti al fatto che la procedura prevista dalla legge italiana è in contrasto con quella europea. Si parla anche di “abolitio criminis”.
Secondo la nota diramata a Firenze, viene a mancare il contenuto cardine del reato di inottemperanza all’ordine di allontanamento del questore.

B) Ratifica Convenzione ONU

La ratifica di questa convenzione produrrebbe un adeguamento di tutte le diverse legislazioni nazionali ad uno standard comune. Sulla convenzione ONU assumiamo l’appello del Comitato per i diritti dei migranti. Il secondo argomento riguarda il Principio della cittadinanza civile di residenza europea da inserire nel Trattato Costituzionale. Abbiamo espresso diversi giudizi più o meno critici sul Trattato Costituzionale Europeo firmato a Roma il 29 novembre 2004. Ma qui si tratta di promuovere un contenuto concreto di grande rilevanza per la fisionomia della cittadinanza Europea e si tratta di promuovere un percorso di costituzionalizzazione di questo principio con il protagonismo propositivo del popolo dell’Europa attraverso la petizione popolare, secondo le procedure dell’articolo 194-192 del T.C.E. e simulando l’articolo 47 della costituzione europea non ancora in vigore.
Il Trattato Costituzionale definisce la Cittadinanza Europea come sommatoria delle Nazionalità dei diversi Stati membri. Questo criterio assolutamente riduttivo e discriminatorio non solo esclude più di 18 milioni di cittadini che risiedono stabilmente in Europa con la nazionalità di paesi terzi, ma ancora la cittadinanza europea al criterio angusto dei vecchi nazionalismi costruiti e logorati sul diritto di sangue (Jus sanguinis).Noi proponiamo invece di estendere la cittadinanza europea a tutti coloro che vivono e risiedono nell’Unione Europea, a partire quindi dal criterio della residenza, ovvero dell’appartenenza civile ad una comunità.

C) Ricongiungimento familiare

la legge bossi-fini modifica la precedente legge e prevede il ricongiungimento

dei genitori a carico solo se questi non abbiano altri figli nel paese di origine e I genitori ultrasessantacinquenni qualora gli altri figli siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi di saluti.; In tal modo si impedisce di fatto il ricongiungimento con la maggioranza dei genitori a carico, è notorio che nel mondo la maggioranza delle coppie ha in media almeno due figli e che nei paesi in via di sviluppo la vita media spesso non raggiunge I 65 anni.
Cio' viola palesemente il diritto all'unità familiare come previsto dall'art. 8 CEDU. e non è conforme alla direttiva comunitaria.

La stessa legge ,modificando la precedente, consente il ricongiungimento familiare non piu' a parentientro il terzo grado a carico e inabili al lavoro, ma soltanto ai figli maggiorenni a carico, qualora non possano per ragioni oggettive provvedere al proprio sostentamento a causa del loro stato di salute che comporti l'invalidita' titotale.

Con il recente Governo Berlusconi con il Pacchetto sicurezza del 2009.- non è piu possibile richiedere il visto di ingresso se il nulla osta non verrà rilasciato dopo 180 giorni dal perfezionamento della pratica(svanisce così anche l'unica possibilità di garanzia all'unità familiare prevista per far fronte alle lentezze burocratiche);

Inoltre al certificato di idoneità alloggiativa si aggiunge quello igienico sanitario(in precedenza era richiesto alternativamente il certificato rilasciato dal Comune o dall'Asl locale) entrambi rilasciati dagli uffici comunali competenti.

domenica 29 maggio 2011

ASSEMBLEA PROVINCIALE ISCRITTI SEL: RELAZIONE INTRODUTTIVA DEL COORDINATORE PROVINCIALE

Care Compagne e Compagni,

è un grande piacere per me ritrovarci qui a distanza di quasi otto mesi dal Congresso provinciale.

Nell'ottobre scorso, in questa sala, abbiamo celebrato il 1° congresso provinciale. Abbiamo contribuito, tutti, a far nascere il nostro Partito, che tuttora sta cercando di vincere la sfida, più che necessaria, di costruire una solida e credibile Sinistra.

In quel Congresso le compagne e i compagni, tutti, ebbero modo di esprimersi, di confrontarsi, di tracciare alcune linee programmatiche che il Coordinamento, dopo aver avuto il mandato a coordinare la federazione provinciale, sta cercando di concretizzare, nel pieno rispetto della regola primaria che ci siamo dati, ovvero quella della Partecipazione. Un Partito nuovo si riconosce anche dai momenti partecipativi che è in grado di promuovere, e questa giornata ne è la riprova.

NON E’ FACILE: mancano risorse umane e finanziarie, come credo sia normale per un Partito che deve inventarsi giorno dopo giorno strategie organizzative, difficoltà che aumentano, se, come nel nostro caso, le risorse finanziarie sono pari a zero. Senza un minimo di disponibilità economica, capite bene che è molto difficile fare Politica. La Federazione provinciale di Ancona non dispone di alcuna forma di sottoscrizione o finanziamento. Al punto che non siamo stati in grado di racimolare i soldi per spedire le lettere di invito a tutti voi. Abbiamo così chiesto la collaborazione dei Coordinatori di Circolo per inoltrare gli inviti per questa che ritengo una importante Assemblea. Mi scuso fin d’ora se qualche Compagno non ha ricevuto l’invito.

NON E’ FACILE organizzare un Partito in queste condizioni, ma qualcosa è stato fatto. Anzi mi spingo a dire che molto è stato fatto, e l’Assemblea di oggi serve proprio a relazionare il lavoro svolto dalla federazione provinciale, ma anche quello svolto dai 9 circoli nei territori: invito dunque i coordinatori di circolo ad intervenire e a raccontare la situazione della loro realtà territoriale.

Aspettiamo con ansia i risultati dei ballottaggi di Milano e di Napoli: da quelle città potrebbero arrivare notizie che cambieranno il panorama politico, da lunedì potrebbe iniziare una nuova storia. Guardiamo con attenzione anche a cosa accadrà a Macerata per il rinnovo del Consiglio provinciale. Una questione che ci riguarda da vicino, visto che è la riproposizione del “Laboratorio Marche”, un esperimento che mostra tutti i suoi limiti, un fallimento, che però continua ad attirare l’attenzione, quasi come fa una pianta carnivora con gli insetti. Dopo i risultati elettorali credo che dovremo affrontare con estrema cura la questione delle alleanze, e “dell’anomalia Marche”, verificare quindi se le diversità programmatiche e politiche riscontrate solo alcuni mesi fa alle elezioni regionali, si sono modificate, e valutarne gli effetti.

Nel frattempo anche noi, nella nostra provincia, nel nostro piccolo abbiamo contribuito al cambiamento. Invito i protagonisti delle recenti elezioni amministrative, se lo vorranno, ad illustrare, le scelte fatte e a valutare con tutti noi il risultato elettorale. La Federazione provinciale ha lasciato massima autonomia ai circoli di riferimento durante la fase di trattativa per le alleanze, nei Comuni di Castelfidardo, Camerano, S.M. Nuova, Cupramontana, Loreto, salvo partecipare ad ogni riunione ove ne è stata richiesta la presenza. Devo dire che il risultato raggiunto è stato molto positivo.

Anche se a Camerano per vari motivi non siamo riusciti a formare una lista, quindi non abbiamo partecipato alla competizione elettorale. Abbiamo un problema, non siamo radicati sul territorio come vorremmo, ed il problema si fa sentire, ma ci stiamo organizzando.

A Loreto, ad esempio, solo fino a pochi mesi fa SEL non era presente, non avevamo iscritti, poi con pazienza e modestia un gruppo di Compagni ha iniziato a lavorare, a fare incontri, e sono così riusciti a presentare una lista alle elezioni che ha movimentato il mare piatto di quella città. La tenacia di quei Compagni ha permesso a quella lista sostenuta da SEL di raggiungere il 6.5%.

Come a Castelfidardo, una città dove SEL era praticamente assente, senza un iscritto, ma che grazie all’altrettanta tenacia di alcuni compagni ha permesso a SEL di partecipare alle elezioni ed ottenere il 5.39% in una lista unitaria con FdS e Verdi.

Come a Cupramontana dove il centrosinistra riprende il governo della città amministrata da troppo tempo dalla destra con un risultato che non lascia dubbi.

Come l’impresa fatta dai Compagni di Santa Maria Nuova, che non si sono persi d’animo quando il PD, con arroganza e scarsa predisposizione politica ha annullato un accordo di alleanza sottoscritto dalle parti, a pochi giorni dalla presentazione delle liste. Ebbene, si sono organizzati, hanno composto una lista di giovani donne ed uomini, e con Angelo Santicchia candidato a Sindaco, hanno sparigliato, come direbbe Nichi Vendola, conquistando il Comune, tra la meraviglia di molti e lo sconforto del PD, così autoreferenziale e da troppo tempo lontano dal mondo reale. A questi Compagni, a tutti i Compagni che si sono spesi in questa esperienza elettorale chiedo all’assemblea un applauso di congratulazioni e di gratidudine.

In realtà nella nostra Provincia sono 6 e non 5 i Comuni andati al voto.

Anche il Comune di M.S. Vito è tornato alle urne, alcuni mesi fa, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che aveva annullato l’elezione del sindaco Gloria Sordoni (da noi appoggiata). Come sapete le nuove elezioni hanno ribaltato la situazione eleggendo Sindaco la candidata del PD. Forse potrebbe essere utile un intervento del circolo di Chiaravalle, competente per territorialità, per riassumere la questione.

NON E’ FACILE, ho già detto. La macchina organizzativa non è perfettamente funzionante. Manca ad esempio un collegamento con gli amministratori nostri iscritti presenti nei consigli provinciali e comunali. Purtroppo non arrivano notizie sulle attività dei gruppi consiliari e questo è un limite; dovremmo affrontare questa criticità per cercare di far circolare le idee e permettere di uniformare azioni programmatiche comuni, nel pieno rispetto delle autonomie dei singoli consiglieri, autonomia che deve però partire da condivisioni politiche di base.

Ecco perché abbiamo dato vita ai FORUM provinciali, luoghi ideali di studio, approfondimento e contaminazioni positive, un laboratorio aperto e partecipativo atto a tracciare il programma politico del nostro Partito. Esperimento quello dei Forum con risultati alterni.

NON E’ FACILE per le complicate vicende che colpiscono Ancona, Capoluogo di Regione, immersa in una crisi iniziata il giorno stesso dell’insediamento a Sindaco di Fiorello Gramillano. Una crisi deplorevole perché non dipende da divergenze di tipo programmatico, ma da questioni di potere, di poltrone, e di lotte interne ai Partiti. Crisi che offende l’intelligenza dei cittadini, fin troppo pazienti. Città che ha assoluto bisogno che la politica rioccupi il suo ruolo, in maniera seria, parlando dei problemi, delle esigenze, delle speranze dei cittadini.

O per la situazione del Comune di Jesi, Comune che tornerà al voto nel 2012, Comune su cui spira sempre un vento di crisi, la cui causa proviene secondo me, da un peccato originale, ovvero dalle scelte sulla riconversione della Sadam, ma non solo.

Due città importanti in fermento, che pagano lo scotto di una generale caduta di capacità politica. Il 2012 sarà l’anno delle elezioni anche a Fabriano, città di Merloni, di Spacca, di Vivendi, e della stessa Provincia di Ancona. Su questo scenario aleggia in maniera sempre più ingombrante quel “Laboratorio Marche” inventato dal segretario regionale del PD Ucchielli, voluto dal Presidente della Regione Spacca, incarnato dall’ondivago Pettinari in Provincia di Macerata, su cui credo che dovremmo discutere bene e a fondo.

Ci aspettano dunque, competizioni elettorali in cui ci misureremo e con le quali potremo delineare meglio la nostra proposta politica, e lo faremo chiedendo fin da ora le Primarie di coalizione ovunque, in coerenza con la strategia programmatica nazionale.

Nel breve ci aspetta un altro importante obiettivo da cogliere, tutti noi dobbiamo moltiplicare l’impegno, affinchè i referendum del 12-13 giugno raggiungano il quorum, per dare un’altra spallata a questo Governo immorale. Il successo dei Referendum sarà una vittoria per la Democrazia in questo Paese alla deriva.

NON E’ FACILE continuo a dire, perché il nostro partito nasce mentre il mondo vive la più grande crisi economica, le cui conseguenze si ripercuotono pesantemente anche nel nostro territorio: quindi vediamo un cantiere navale storico e simbolo di Ancona strangolato da una crisi senza precedenti, un intero settore industriale, quello di Merloni, che mette in ginocchio una intera città ed oltre. E come non citare tutte quelle realtà produttive e di servizi che chiudono in silenzio, con persone che si ritrovano senza lavoro e senza alcun ammortizzatore sociale.

Una crisi che mette lavoratori contro altri lavoratori, nella peggiore tradizione mors tua vita mea. O come la guerra che si sta profilando tra lavoratori e cittadini che i sapienti “poteri forti” stanno alimentando. Mi riferisco ovviamente alla delicata questione dei Rigassificatori e Mega Centrali Turbogas. Una guerra qui, in questa città, succube dei voleri della proprietà della Raffineria API. Uno scontro che fa vacillare le convinzioni anche a sinistra, anche nel nostro Partito. Quando si deve decidere tra LAVORO e AMBIENTE, tra OCCUPAZIONE e QUALITA’ DELLA VITA. Una guerra che ci fa perdere di vista che LAVORO e AMBIENTE possono andare di pari passo. Non solo è possibile pensarlo, ma necessario realizzarlo, se vogliamo lasciare alle prossime generazioni un futuro migliore.

In questo scenario, con tutte le difficoltà incontrate ma con tutto l’entusiasmo necessario, abbiamo cercato di renderci utili, di organizzare il partito e di rapportarci con le persone all’esterno. Con la consapelvolezza che questo non è sufficiente, che c’è bisogno di tutta l’intelligenza e la disponibilità di ognuno di noi, senza secondi fini, solo perché siamo convinti che una nuova sinistra è necessaria e possibile.
L’assemblea di oggi vuole rendere partecipi e responsabili ogni singolo iscritto. Dobbiamo avere la consapevolezza che le persone comuni sono ben disposte nei nostri confronti, ci osservano e ripongono in noi la SPERANZA.

Il nostro compito è quello di trasformare la SPERANZA in FIDUCIA. Se riusciamo in questo, allora tutti i nostri sforzi avranno un senso, significa che le persone avranno ritrovato un punto di riferimento, una sponda politica sicura, un Partito che non tradirà le loro aspettative. È una missione difficile che ha bisogno di un gruppo dirigente coeso e convinto, di amministratori attenti e preparati, di iscritti in grado di coinvolgere altre persone, nei posti di lavoro, nelle piazze nelle scuole. C’è bisogno di coerenza nelle scelte, a tutti i livelli.

Dobbiamo concretizzare le buone intenzioni, le nostre idee in azioni politiche conseguenti. Dobbiamo pensare con la nostra testa, e non preoccuparci più di tanto se a volte le nostre convinzioni potranno turbare le altre forze politiche (PD compreso). Ne va della nostra sopravvivenza. L’autonomia politica di SEL è il terreno fertile per seminare le nostre idee che trasformeranno la SPERANZA delle persone in FIDUCIA.

Il nostro lavoro deve riportare le persone a partecipare la Politica, lo stiamo già facendo: abbiamo allacciato dei contatti con gruppi di Compagni a Numana, a Corinaldo, a Montemarciano, ma possiamo e dobbiamo fare di più.

Nell’immediato credo che dobbiamo lavorare con grande intensità per il buon esito dei referendum che riguardano i beni comuni, la salute ed il futuro energetico del nostro paese e per riportare la giustizia ai normali livelli democratici. Abbiamo altre scadenze a cui fare fronte prossimamente: le elezioni in importanti Comuni, ed il rinnovo del Consiglio provinciale. Questione l’ultima, che verrà sottoposta a questa assemblea prima di ogni decisione, se sarò ancora io il coordinatore. Per fare bene c’è bisogno di collaborazione ed unità di intenti.

Lascio lo spazio alla discussione, sperando che questa assemblea sia utile per capire se il percorso intrapreso è condiviso, se dobbiamo continuare su questa strada o meno.

Ringraziando tutti voi per essere qui e ringraziando Ciccio Ferrara della presidenza nazionale, a cui saranno riservate le conclusioni che immagino ci aggiorneranno anche sull’attualità politica nazionale.

Concludo con una citazione di Enrico Berlinguer: “ CI SI SALVA E SI VA AVANTI SE SI AGISCE INSIEME E NON SOLO UNO PER UNO.

Buona Assemblea Compagne e Compagni.

Claudio Paolinelli

COMUNICATO STAMPA ASSEMBLEA PROVINCIALE ISCRITTI SEL

All’assemblea provinciale degli iscritti di SEL che si è tenuta sabato 28 maggio a Falconara, hanno partecipato più di 100 persone. Il Coordinatore Provinciale ha aperto l’assemblea con una relazione con la quale ha illustrato il lavoro svolto dalla Federazione provinciale nei primi 7 mesi di attività, i risultati ottenuti nelle ultime elezioni amministrative nei Comuni della provincia di Ancona, ed anticipato gli impegni nell’agenda politica dei prossimi mesi, a partire dai referendum del 12/13 giugno, per arrivare alle elezioni amministrative del 2012 che impegneranno Comuni importanti come Fabriano e Jesi e la stessa Provincia di Ancona. L’assemblea ha discusso anche della crisi del Comune di Ancona, e del cosiddetto “LABORATORIO MARCHE” l’asse PD-UDC anche in relazione dell’atteso risultato che verrà dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio Provinciale di Macerata.

Sono stati presentati 3 documenti proposti dal Forum provinciale Diritti- Migranti:

1. PROPOSTE DI MODIFICA DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE SULL’IMMIGRAZIONE

2. APPELLO PER INTRODURRE LA RETROATTIVITA’ NELLA LEGGE SULLA RIPARAZIONE PER L’INGIUSTA DETENZIONE

3. DOCUMENTO SUL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI DEGLI OMOSESSUALI

Hanno partecipato al dibattito 16 Compagni: Germana Sgalla, Gianluca Santinelli, Marcello Pesarini, Luigi Romitelli, Eugenio Duca, Alejandra Arena, Mauruzio Buda, Attilio Casagrande, Giampiero Pelagalli, Claudio Maderloni, Maurizio Foglia, Paolo Pascucci, Tiziano Polidori, Rino Diano, Michelangelo Tumini, Edoardo Mentrasti.

Gli interventi hanno sottolineato la soddisfazione per i risultati ottenuti a livello provinciale nella tornata amministrativa, in particolare per il successo che ha premiato l’impegno dei Compagni di Santa Maria Nuova con l’elezione a Sindaco di Angelo Santicchia.

Dall’assemblea emerge l’esigenza di approfondire le questioni che interessano la crisi del Comune di Ancona, quelle di Jesi, e di aprire una discussione sulla linea politica delle alleanze in vista delle prossime elezioni.

Le conclusioni sono state del Compagno Francesco Ferrara della Presidenza nazionale che ha aggiornato l’assemblea delle prospettive future per il Paese in attesa dei risultati elettorali di Milano, di Napoli, di Cagliari e delle altre città.

L’assemblea si è chiusa con l’invito per tutti a partecipare sabato 4 giugno ad Ancona in Piazza Cavour dalle ore 18.30 all’iniziativa promossa da SEL a favore dei referendum con la Presenza alle ore 20.00 del Compagno NICHI VENDOLA.

Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL Provincia di Ancona

giovedì 19 maggio 2011

ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROVINCIA ANCONA: VOTI DI PREFERENZA

TUTTE LE PREFERENZE DELLE QUATTRO LISTE SOSTENUTE DA SEL

CASTELFIDARDO (cand. Sindaco Valentino Lorenzetti BALLOTTAGGIO)
LISTA SINISTRA UNITA PER CASTELFIDARDO
Daniela Baldoni 4
MIchele Belvederesi 2
Giansandro Breccia 14
Amorino Carestia 14
Sandro Cittadini 2
Jacopo Corona 20
Elisa Giunchetti 6
Mario Iacono 11
Gianna Impullitti 88
Nella Moschini 19
Mario Novelli 73
Paola Pinod'Astore 10
Palmiro Possansini 4
Emilio Romagnoli 48
Fabio Serenellini 24
Michelangelo Tumini 2

CUPRAMONTANA (Cand. Sindaco Luigi Cerioni ELETTO)
LISTA PROGETTO CUPRA
Riccardo Rossi 41
Clemente Belardinelli 98
Riccardo Rossi 86
Mauro Cellottini 135
Bianca maria Torelli 136
Corrado Dottori 102
Fabrizia Fiorentini 43
Anna Ricci 182
Enrico Giampieri 211
Sauro Bini 68
Giacomo Bimbo 149
Marcello canari 70

LORETO (Cand. Sindaco Francesco Bambozzi)
LISTA AMBIENTE PARTECIPAZIONE SOLIDARIETA'

Emilio Spina 74
Sabrina Bartolini 6
Ferdinando Benedetti 23
Nadia Rita Bradus 6
Emilia De Angelis 0
Giovanni Falleroni 18
Sandro Giuggiolini 15
Vittorio Leonardi 14
Rita Messi 19
Aurelio Notarstefano 24
Renzo Pantella 9
Mirko talarico 10
Vania Giorgetti 56

SANTA MARIA NUOVA (Cand. Sindaco Angelo Santicchia ELETTO)
LISTA PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA

Alejandra Arena 38
Roberto Benigni 33
Luana Bimbo 15
Luca Cappelletti 48
Valentina Cerasa 18
Giorgio De Francesco 9
Giorgia Gagliardini 35
Paola Moreschi 27
Thony Quercetti 13
Marino Ragni 8
Paolo Santilli 18
Laura Vico 31


mercoledì 18 maggio 2011

COMUNICATO STAMPA: RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE IN PROVINCIA DI ANCONA

Il coordinamento Provinciale di Sinistra Ecologia Liberta': Buona l'affermazione in tutti i Comuni dove eravamo presenti con i nostri candidati. Sel sorprende tutti a Santa Maria Nuova”

Volevamo e vogliamo costruire un partito radicato sul territorio , presente in maniera capillare in tutti i Comuni della Provincia, a pochi mesi dalla nascita del Nostro partito, ci siamo organizzati per affrontare le prime elezioni amministrative comunali a livello provinciale, il risultato e' stato sorprendente, abbiamo avuto buone affermazioni a Loreto, dove abbiamo raggiunto il 6,51 %, a Castelfidardo, dove la lista alla quale partecipava Sinistra Ecologia Libertà ha ottenuto il 5,3 % , ottimo il risultato ottenuto anche a Cupramontana dove il nostro candidato in lista e' stato eletto in Consiglio Comunale .

Il lavoro svolto dai circoli sul territorio e' stato veramente sorprendente, impegno e dedizione ci hanno permesso di raggiungere un importante risultato per tutto il partito.

Un plauso particolare va' alla Lista Civica Partecipazione e Trasparenza di Santa Maria Nuova, sostenuta da Sel, che pur presentandosi da sola dopo la rottura delle trattative con il PD, ha vinto le elezioni. Un comune della nostra provincia governato da una squadra di giovani a cui, il coordinamento provinciale SEL di Ancona, augura un sincero buon lavoro.

Sinistra Ecologia Liberta' deve cercare, di cogliere il nuovo che avanza, dare spazio ai giovani , raccogliere i contributi programmatici che arrivano dai territori .

L'esigenza del cambiamento, l’inversione di rotta, e' una necessità si chiede trasparenza e buona politica. Per questo Sinistra Ecologia Libertà' non intende assolutamente sottrarsi alle proprie responsabilità neppure in futuro, andando sempre alla ricerca di alleanze programmatiche, laddove sono possibili, ma non proccupandosi se poi si e' costretti a dover andare da soli.

Il coordinamento Provinciale di
Sinistra Ecologia Liberta'

martedì 17 maggio 2011

ELEZIONI CASTELFIDARDO I TURNO

ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROVINCIA ANCONA
COMUNE DI CASTELFIDARDO
I TURNO (ballottaggio 29 maggio)

Fonte sito Prefettura Ancona

lunedì 16 maggio 2011

COMUNE DI LORETO: RISULTATI DEFINITIVI


ELEZIONI AMMINISTRATIVE PROVINCIA DI ANCONA
COMUNE DI LORETO

Lista Ambiente Partecipazione Solidarietà sostenuta da SEL con Francesco Bambozzi candidato Sindaco raggiunge il 6.5%

Fonte sito Prefettura di Ancona

LUIGI CERIONI SINDACO DI CUPRAMONTANA: RISULTATI DEFINITIVI

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 PROVINCIA DI ANCONA
Comune di Cupramontana


La lista Progetto Cupra sostenuta anche da Sinistra Ecologia Libertà vince le elezioni a Cupramontana. Complimenti al nuovo Sindaco Luigi Cerioni

Fonte Sito Prefettura Ancona

ANGELO SANTICCHIA SINDACO DI SANTA MARIA NUOVA (AN)

ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 PROVINCIA DI ANCONA
COMUNE DI SANTA MARIA NUOVA

La lista Partecipazione e Trasparenza sostenuta da Sinistra Ecologia Libertà vince le elezioni a Santa Maria Nuova. Complimenti al nuovo Sindaco Angelo Santicchia


Fonte sito prefettura di Ancona

RISULTATI ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 PROVINCIA DI ANCONA


Elezioni Amministrative 2001 in Provincia di Ancona

Segui in diretta gli scrutini dei Comuni dal sito della Prefettura di Ancona

Clicca per seguire Affluenza alle Urne
Clicca per seguire le sezioni scrutinate

Clicca sul nome del Comune per seguire i risultati in tempo reale

CAMERANO
CASTELFIDARDO
CUPRAMONTANA
LORETO 
SANTA MARIA NUOVA

domenica 15 maggio 2011

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA PROVINCIALE DEGLI ISCRITTI SEL

28 maggio 2011 Falconara Marittima ore 10.00-13.00

Care/i Compagne/i, a sette mesi dal congresso provinciale costitutivo di Sinistra Ecologia Libertà, il coordinamento ha ritenuto opportuno convocare una assemblea degli iscritti per discutere la politica svolta in questo periodo a livello provinciale e nei circoli territoriali, per valutare l'esito delle elezioni amministrative, per lanciare ancora una volta l'impegno per il raggiungimento del quorum ai referendum de 12/13 giugno. Faremo quindi il punto della situazione.

La proposta presentata all'assemblea federale è stata approvata a maggioranza, quindi invito tutti gli iscritti a partecipare all'assemblea che si terrà sabato 28 maggio alle ore 10.00 fino alle ore 13.00 a Falconara Marittima presso la sala del centro culturale Pergoli di Piazza Mazzini (centro cittadino a due passi dalla stazione)
Parteciperà il compagno Francesco Ferrara - Responsabile nazionale organizzazione SEL -

Grazie per la vostra partecipazione.

Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL Provincia di Ancona

giovedì 12 maggio 2011

TUTTI I CANDIDATI DI SEL ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2011 PROVINCIA DI ANCONA

Elezioni amministrative 2011 Provincia di Ancona 


Cari/e Compagni/e, Sinistra Ecologia Libertà partecipa alle elezioni amministrative anche in Provincia di Ancona, presentando propri candidati in 4 dei 5 Comuni interessati.

E’ una prima verifica con gli elettori per SEL, Partito nato con il 1° Congresso nazionale dell’ottobre 2010.

Abbiamo avuto una confortante sensazione in questi giorni di Campagna elettorale, registriamo infatti un crescente interesse nei nostri confronti, da parte dei cittadini, interesse che fa ben sperare per il risultato delle urne di domenica prossima e per il rafforzamento del Partito sul territorio.

Abbiamo dunque già raggiunto un obiettivo importante che è stato quello di riuscire a riavvicinare le persone alla politica, gratificati dal fatto che le nostre proposte presentate siano condivise da molti.

La Federazione provinciale di SEL nel ringraziare tutti i Compagni per l’impegno dimostrato in questa competizione elettorale, invita a sostenere e votare i candidati di SEL presenti nelle liste di Castelfidardo, Loreto, Santa Maria Nuova, Cupramontana, collaborando con la buona pratica del passaparola.

CASTELFIDARDO Sindaco Valentino Lorenzetti
LISTA SINISTRA UNITA PER CASTELFIDARDO
Giansandro Breccia SEL
Sandro Cittadini SEL
Nella Moschini SEL
Michelangelo Tumini SEL

LORETO Sindaco Francesco Bambozzi
LISTA AMBIENTE SOLIDARIETA’ PARTECIPAZIONE
Candidato a sindaco Francesco Bambozzi SEL
Sabrina Bartolini SEL
Nadia Rita Bratus SEL
Emilia De Angelis SEL
Aurelio Notarstefano SEL

SANTA MARIA NUOVA Sindaco Angelo Santicchia
LISTA PARTECIPAZIONE E TRASPARENZA
Candidato a Sindaco Angelo Santicchia SEL
Alejandra Arena SEL
Luca Cappeletti SEL
Valentina Cerasa SEL
Giorgio De Francesco SEL

CUPRAMONTANA Sindaco Luigi Cerioni
LISTA PROGETTO CUPRA CUPRAMONTANA
Mauro Cellottini SEL



Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL Provincia di Ancona

martedì 10 maggio 2011

SEL RIBADISCE IL NO AI RIGASSIFICATORI E ALLE CENTRALI API

COMUNICATO STAMPA

La Federazione provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, riunitasi ieri in assemblea, ribadisce la netta contrarietà alla costruzione dei Rigassificatori nelle Marche, contrarietà particolare all’ipotesi del rigassificatore a largo di Falconara Marittima. Le motivazioni che portano a questa conclusione partono dalla pesante presenza di altri impianti pericolosi, in un area ad elevato rischio di crisi ambientali (AERCA). Per la stessa ragione, la Federazione provinciale di SEL è assolutamente contraria ad una modifica del PEAR, rilevando che le criticità riscontrate non riguardano il Piano Regionale da tutti finora considerato uno dei migliori d’Europa, ma la sua mancata piena applicazione. Di conseguenza nel richiedere con forza il rispetto del PEAR vigente, SEL della provincia di Ancona conferma la sua contrarietà alla costruzione delle mega centrali di 580 Mw sempre all’interno della raffineria API.

La federazione provinciale di SEL è preoccupata per il rischio occupazionale paventato dalla proprietà della raffineria ma crede che questo non sia da imputare alla realizzazione o meno dei suddetti impianti, ma alla strutturale crisi del settore energetico di cui né la proprietà, né la politica, sono stati in grado di gestire con piani industriali e programmatici. SEL invita pertanto le forze sindacali ad un sereno e propositivo tavolo di discussione.


Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL provincia di Ancona

giovedì 5 maggio 2011

SCIOPERO GENERALE ATTO DI RESPONSABILITA'

Sinistra Ecologia Libertà, aderisce con convinzione e fermezza allo sciopero generale del 6 maggio indetto dalla Cgil.
Una manifestazione necessaria, una risposta democratica al declino sociale ed economico del nostro Paese.

Lo sciopero generale del 6 maggio è un atto di responsabilità nei confronti dei lavoratori, dei precari, degli studenti, dei cassaintegrati, dei senza lavoro. Un atto di responsabilità nei confronti delle future generazioni.

Uno sciopero che ad Ancona coincide tristemente con la chiusura del cantiere navale: 170 anni di storia stracciati dalla inadeguatezza politica ed imprenditoriale, incapace di pianificare, programmare un modello di sviluppo compatibile con i cambiamenti del mondo.

Sinistra Ecologia Libertà, parteciperà al corteo, dalla parte dei lavoratori SEMPRE.

Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL provincia di Ancona

CONVOCAZIONE ASSEMBLEA FEDERALE 9 MAGGIO 2011

E' convocata l'assemblea federale il giorno LUNEDI 9 MAGGIO alle ore 21.00 presso la sede di Torrette via Esino, per discutere il seguente ODG:
1) APPROVAZIONE REGOLAMENTO FINANZIARIO
2) ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI
3)  RIGASSIFICATORE API
4 ) VARIE ED EVENTUALI

La bozza del regolamento verrà inviata dal tesoriere provinciale a tutti i componenti dell'assemblea federale.

Il collegio dei garanti, il coordinatore regionale, il consigliere regionale sono invitati.

Si raccomanda la partecipazione e la puntualità.

Cordiali saluti

Claudio Paolinelli
Coordinatore SEL provincia di Ancona